
Lughnasadh, i Giochi Senza Frontiere della Wicca
La Ruota dell’Anno continua il suo corso e oggi ci fa conoscere Lughnasadh, la prima dei tre sabbat il cui tema principale si fonda sul raccolto (insieme ai forse più conosciuti Mabon e Samhain) e si celebra oggi, ogni anno, il 1° Agosto.
Lughnasadh oggi nella religione Wicca è anche conosciuto con il nome di Lammas (che però ha origini anglosassoni).
Sarà perchè cade in Agosto nel bel mezzo del sollazzo e del riposo estivo, sarà perchè sembra così difficile da pronunciare (ma è più facile di quello che si pensi: https://forvo.com/search/Lughnasadh/ga/), Lughnasadh tende un po’ a perdersi tra la folla. Eppure trovo sia importante riuscire a connettersi in maniera genuina e naturale con le energie di ogni stagione (predico bene e razzolo malissimo perchè per esempio Litha mi fa storcere il naso e trovo sempre molto difficile sintonizzarmi sulle sue frequenze).
Ma se si impara a conoscerne il vero significato, si impara anche a concentrarsi sugli aspetti che rendono unico ogni Sabbat e degno di essere celebrato.
Lughnasadh affonda le sue radici nella tradizione gaelica e negli antichi giochi funebri.
Secondo la leggenda infatti, il re irlandese e divinità Lugh istituì dei giochi in onore della madre Tailtiu la quale morì per lo sfinimento dopo aver arato tutti i campi di Irlanda così da renderli pronti per essere lavorati.
Il suo sacrificio e il suo altruismo vennero così celebrati attraverso solenni rituali per omaggiarne la morte ma dopo i riti era uso proseguire con dei festeggiamenti che includevano fiere, festival e varie competizioni di sport, di arti e di orazione.
C’erano corse di cavalli e di carri ma anche prove di forza e di velocità.
Non solo prove fisiche ma anche dal sapore più creativo e artistico e quindi gare di poesia e di racconto.
Ora, c’è questa cosa che da sempre per me la competizione è una spina nel fianco. Dal mio personalissimo punto di vista la competizione è solo sinonimo di grandi pianti e damigiane di Maalox.
Ogni Sabbat, ogni stagione però porta con sè una lezione, un insegnamento, un significato profondo e in questo caso nemmeno Lughnasadh è da meno.
Così come Tailtiu si è spinta oltre i suoi limiti per il bene dell’agricoltura, così come il grano si è in qualche modo sacrificato per essere mietuto e trasformato in pane, anche noi esseri umani dobbiamo affrontare le nostre sfide.
Siamo portati a pensare ai giochi e agli sport come un semplice e divertente intrattenimento ma in realtà, impegnarci in queste sfide sportive (e non!), ci obbliga a tirare fuori il meglio di noi stessi, a dare il massimo e a spingerci oltre i nostri limiti, così come la Terra ci offre il suo meglio con i frutti del primo raccolto di Lughnasadh.
Per essere ricompensati con un buon raccolto occorrono talento, sforzo, sacrificio e anche un colpo di fortuna, perchè no.
Vista così, l’idea di competizione come mero confronto/scontro con i propri rivali cade e si trasforma invece in qualcosa di più positivo, in un’occasione per fortificarci e fortificare tutte le nostre abilità, perchè il confronto non è più con l’altro, esterno e lontano, ma è interno, con sè stessi.
Quindi giù i cattivi pensieri perchè oggi, in onore del dio Lugh, si gioca!
Sono validi tutti i giochi all’aperto ma anche indoor. Io avrei tanta voglia di Monopoli, Twister e Brivido ma mi accontento di un bel giro di Tarocchi, di quelli leggeri, senza troppe domande scottanti sul piatto.
E magari si cucina anche. Lammas infatti significa “loaf-mass“, festa del pane e proprio il pane è uno dei cibi tradizionali di questo Sabbat.
So già che me ne pentirò per il gran caldo ma magari accendo il forno e mi butto su una focaccia.
Felice Lughnasadh, cara apetta!

